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Speciale San Valentino

di Matilde Mariani


Scusate la lunga assenza di questa fantastica rubrica, ma avevo da fare. Torno però per parlarvi della festa degli innamorati per eccellenza, la festa dell’amore e dei piccoli e grandi gesti. Non sto qui a raccontarvi tutta la storia di san Valentino e di come e perché è nato, se no vi annoierei tantissimo, quando ho deciso di parlare di diverse opere, un po’ come avevo fatto per lo speciale di Natale. Qui il tema però è il “bacio”, forma di espressione di affetto, amore, passione, amicizia, rispetto e d’arte, si perché tantissimi artisti hanno rappresentato il momento del bacio nelle loro opere. Non solo opere visive, ma anche tantissime poesie, testi e libri, allora per ogni quadro ho deciso di metter anche una poesia, una frase, un pezzo di brano di autori diversi che celebrano l’amore e le sue diverse sfaccettature. Vediamo un po’…

 

“Bacio rubato” di Fragonard



Opera del 1786, quest’opera rappresenta un’incredibile leggerezza, un po’ come quella ragazza che si dondolava sull’altalena (primo articolo della rubrica, se hai voglia vai a vederlo ;)).

La leggerezza del bacio, la leggerezza del tessuto dello scialle della fanciulla, la leggerezza del momento stesso. Non sappiamo chi siano questi due personaggi e non sappiamo nulla delle loro vite, la storia sta a noi interpretarla.


Sì, voglio dirtelo mille volte; t’amo, t’amo! Ma corrisponderai tu al sentimento di questo giovane sventurato, nel cui petto arde un torrente di fuoco? Sarai tu capace? Ahi! Questo dubbio terribile mi consiglia talvolta a rinunziare per sempre alle lusinghiere speranze dell’amore; e a ritornare nella mia solitudine. Rinunziare a te! No: un tuo bacio, un solo tuo bacio, e poi io non mi lagnerò delle lagrime che mi farai spargere…sì; purtroppo, io temo che tu mi farai piangere amaramente!


“Un tuo bacio, un solo tuo bacio” Ugo Foscolo

 


“Amore e Psiche” Antonio Canova


Opera realizzata fra il 1790 e il 1795, è una delle opere più famose dello scultore ed è incredibile vedere come da un blocco di marmo sia riuscito a creare una cosa del genere, è come se avesse modellato del pongo. I dettagli sono qualcosa di straordinario, le ali, il panno che “copre” Psiche, i muscoli, i riccioli di Amore…ma ancora di più sconvolge la maestria con cui sia riuscito a scolpire la posizione dei due amanti, catturati nel momento appena precedente al bacio, d’altronde è proprio una caratteristica di Canova, immortalare ciò che avviene esattamente prima del momento culminante, e questo carica ancora di più l’aria di tensione.


Questa lettera non è una lettera; non è che una parola; ma una parola, corta che sia, mio angelo custode, racchiude in sé un bacio lungo come la vita ed un amore lungo come l’eternità.

“Un bacio lungo come la vita” Victor Hugo

 


“Il bacio” Francesco Hayez


Questa è una delle mie opere preferite, non solo di questa serie, ma proprio in generale perché rappresenta un momento incredibilmente triste, ma anche romantico allo stesso momento. L’uomo sta scappando, ha già un piede sul primo scalino, pronto a correre, infatti c’è un’ombra che si avvicina (in basso a sinistra), lui è un ribelle del movimento indipendentista italiano che in quegli anni stava combattendo contro gli austriaci. Questi due amanti probabilmente non si rivedranno mai più e ne sono consapevoli, per questo il bacio è così carico di passione e di trasporto. Ci sarebbe anche da fare tutta un’analisi iconografica per quanto riguarda i colori dei vestiti ecc., ma ve la risparmio… È stata ripresa da tantissimi altri artisti e influenzerà moltissimo le rappresentazioni successive.


Lasceremo solo le nostre anime un poco vicine e le nostre mani un poco congiunte prima di lasciarci per tanto tempo. Sarà una piccola tregua di sogno per voi e per me. Dimenticheremo che ci sono le cose e gli uomini e le donne. Ci parrà d’essere soli nel mondo, o d’essere fuori del mondo. Se vorrete vegliare ci guarderemo in silenzio, se vorrete dormire poserete la testa sulla mia spalla.

E poi ci diremo addio.

“E poi ci diremo addio”Amalia Guglieminetti

 

“Romeo e Giulietta” Frank Dicksee


Come non poter mettere un’opera che rappresenti la più famosa storia d’amore al mondo. La passione è tale che Romeo non può nemmeno passare nella stanza prima di abbracciare la donna da lui amata. È racchiusa tutta la tragedia dell’opera di Shakespeare. Stanno rischiando tutto per questo bacio.

Frank è un autore dell’epoca dei preraffaelliti, si vede dalla morbidezza dei capelli di Giulietta, dalle sue vesti, dai colori così tenui e caldi, dai fiori che si attorcigliano attorno alla colonna. È veramente bella esteticamente come opera e struggente perché sappiamo come andrà la storia fra i due amati.


Ah, che fatica mi costa

amarti come ti amo!

Per il tuo amore mi duole l’aria,

il cuore

e il cappello.

Chi mi comprerà

questo cordone che ho

e questa tristezza di filo

bianco, per far fazzoletti?

Ah, che fatica mi costa

amarti come ti amo!


“Ah, che fatica mi costa” Federico Garcia Lorca

 

“Il bacio a letto” Henri de Toulouse-Lautrec


Toulouse-Lautrec dipinge quest’opera intorno al 1892. Lui amava dipingere personaggi del ceto medio-basso della vita parigina. Ha fatto anche una serie di quadri dove dipingeva delle prostitute che, lasciati i clienti della serata, si abbandonavano ad un amore omosessuale con le loro compagne, ed è questo il caso della nostra opera. Le due amanti sono illuminate dalle prime luci del mattino mentre si baciano dolcemente. Henri sceglie di rappresentare questo eros omosessuale come critica verso la miopia della società del tempo che emarginava completamente i più fragili, i più deboli e i cosiddetti “diversi”, è un tema incredibilmente attuale no?! Fatto stà che cerca in tutti i modi di riportare sulla tela l’amore omosessuale, dolce, commovente e soprattutto autentico di queste due giovani.


Vorrei notte e giorno stringermi a voi, e languente d’amore allacciarvi con fermo nodo.

Non verrà dunque un tempo che all’ombra di bei rami, al mattino, quando l’aurora risveglia ogni cosa, in un cielo tranquillo, al pispiglio degli uccelli, io vi possa baciare a labbra semichiuse e dirvi ogni mio male, e dentro le mie braccia avvolgere il vostro avorio e le vostre rose.


“Vorrei notte e giorno stringermi a voi” Pierre De Rondard

 

“Il bacio” Gustav Klimt


Come non poter mettere uno dei baci più famosi di tutta la storia dell’arte, ti confesserò però che a me Klimt non piace per niente. Sì, riesco a vedere perfettamente la dolcezza e l’intensità del bacio dei due innamorati, ma non riesco a capire tutta la sfarzosità eccessiva attorno ad essi, ma pazienza, cercherò di essere il più oggettiva possibile…

Gustav decide di rappresentare i due protagonisti in un mondo astratto ed etereo mentre si abbandonano alla passione reciproca. In tutte le sue opere vediamo la forza dell’eros, ma qui questa forza si sprigiona tutta attorno creando quasi un “patto immortale di sacrosanto amore”, dà proprio l’idea del congiungimento dei due giovani amanti.


Soave, vita mia, mi prometti che questo nostro amore

fra noi ci darà gioia e sarà eterno.

O grandi dei, fate che possa promettere il vero,

e che dica ciò con animo schietto e secondo il suo cuore,

così che sia lecito a noi serbare per tutta la vita

questo patto immortale di sacrosanto amore.

“Carme 109” Catullo

 

“Gli amanti” Renè Magritte


Per ultimo ho scelto questo quadro di Magritte, esponente del surrealismo francese e si vede. È un’opera del 1928 e io la trovo un tantino inquietante, anche se, se proprio lo vogliamo dire, è proprio l’”amore ai tempi del coronavirus”. L’inquietudine è accentuata, oltre che dal panno bianco che copre le teste dei due amanti che quindi non si possono né vedere né parlare, anche dai colori cupi dello sfondo. Il bacio fra i due però in qualche modo riesce ad alleviare il senso di angoscia che si prova guardando l’opera.


Se c’incontriamo,

il mio volto nascondo;

eppur tu sei

l’amor che senza tregua

desidero vivere.

“Cuore di fanciulla” Anonimo giapponese


 

E su queste note così allegre vi auguro un buon san Valentino, a tutti, non solo agli innamorati. Prima però voglio mettervi qui sotto un’ultima poesia che ho trovato spulciando nei libri che ho trovato in casa e che mi è piaciuta particolarmente…


Le grandi notti d’estate

che nulla muove oltre il chiaro

filtro dei baci, il tuo volto

un sogno nelle mie mani.

Lontana come i tuoi occhi

tu sei venuta dal mare,

dal vento che pare l’anima.

E baci perdutamente

sino a che l’arida bocca

come la notte è dischiusa,

portata via dal suo soffio.

Tu vivi allora, tu vivi,

il sogno ch’esisti è vero.

Da quanto t’ho cercata.

Ti stringo per dirti che i sogni

son belli come il tuo volto,

lontani come i tuoi occhi.

E il bacio che cerco è l’anima.


“Poesia d’amore” Alfonso Gatto

1件のコメント


Simone Redoglio
Simone Redoglio
2021年2月11日

Il bacio di Klimt mi è sempre stato insegnato come un non-bacio simbolo di una visione tossica dell'amore: i due non sono abbracciati, l'uomo cerca di prendere con le dita di entrambe le mani il volto della donna, e lei con la sinistra sposta una delle sue mani per poter girare il viso e negare il contatto alle labbra, mentre con l'altra si aggrappa al collo dell'uomo facendolo piegare innaturalmente verso il baratro sulla destra. La testa dell'uomo è fasciata di edera velenosa, e la stessa pianta pende nell'abisso a destra dai piedi della donna che, notiamolo, è in ginocchio: questo vuol dire che l'impressione di debolezza e fragilità è solo una finzione, se stesse in piedi dominerebbe sull'uomo. Non…

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