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Speciale Natale (molto in ritardo per colpa di Chiara)

di Matilde Mariani (ma se è in ritardo è colpa di Chiara)


WARNING: se non ti piace il Natale e ti ritieni un mezzo Grinch o addirittura un Grinch completo mi dispiace per te, ma questo articolo parla solo ed esclusivamente del Natale e di tutto quello che mi piace di questo periodo. Puoi decidere di continuare a leggere oppure fermarti qua…your choice pal, non mi offendo tra.


Mi dispiace averti lasciato in sospeso per ben due settimane, ma, visto che ormai il Natale è alle porte, ho pensato di fare uno “speciale natalizio” (?) e spero che valga l’attesa. Essendo uno speciale di Natale e, visto che di speciale il Natale quest’anno non ha molto, pensavo di alzare un po’ lo spirito di tutti, me compresa. Il Natale, sarò banale lo so, ma è una delle mie feste preferite, non amo l’inverno in generale, ma proprio il Natale, la sua atmosfera, la neve, il caldo del camino, la cioccolata calda, i biscotti, il cibo, le coperte, i maglioni, il vin brulè, le lucine, l’albero -ora arriva la parte nostalgica- la famiglia, gli abbracci, gli amici, lo scambio dei regali, le feste, i vestiti eccentrici, i pattini, gli sci, la montagna…ho di sicuro dimenticato un miliardo di altre cose, ma credo di aver reso l’idea. Se dobbiamo riconoscere qualcosa di positivo al 2020 è che ci ha insegnato ad apprezzare ogni piccola cosa/gesto e questo non è da sottovalutare. Ora arriviamo alla parte centrale di tutta questa rubrica, l’arte. Ho scelto 3 opere che rappresentano 3 punti fondamentali del Natale: la neve, la festa e il mattino di Natale.


 

“Una scena invernale con pattinatori vicino a un castello” di Hendrick Avercamp



Come puoi vedere questa è un’opera prettamente invernale, ci sono le persone che pattinano sul ghiaccio, il castello innevato, i bambini che giocano a palle di neve…è un paesaggio olandese, il nostro Hendrick infatti era di Amsterdam ed è stato uno dei primi a dipingere i paesaggi della sua nazione. Quest’opera rappresenta un po’ quello che faremmo in questo periodo se non ci fosse questa dannata pandemia…già, sto girando il coltello nella piaga, ma devo dire che così è un modo carino per farlo. Ci fa rivivere appieno quello che sarebbe stato il nostro Natale, ma così mi risparmia anche la quantità di lividi con cui sarei tornata dalla pista di pattinaggio. A me questo quadro fa impazzire perché è pieno di dettagli, sembra un po’ “Finding Waldo”, ma non è confusionario, è veramente piacevole da guardare, tutti questi omini che si muovono, perché si, sembra proprio che si muovano, è incredibile. E’ pieno di vitalità, “una cosa abbastanza strana per un quadro” dirai e invece il nostro Hendrick l’ha fatto…


 

“Il festival gioioso” di Gaston La Touche



Questo è l’artista di cui ti dicevo l’altra volta, quello di cui ti volevo parlare, il bretone di fine Ottocento, Gaston. Come per molte altre opere non ho trovato praticamente nulla, quindi cercherò di fare un commento ancora più personale del solito (non volermene male, non sono una critica d’arte quindi potrebbe essere un po’ scontata…). Questa in realtà non è l’opera che mi ha fatto conoscere La Touche, ma cercando un po’ qui e là notizie sull’artista ho trovato questa e devo dire che rappresenta molto bene il periodo festivo che stiamo vivendo. La festa (in questo caso un festival, okay, ma era molto carina e ho deciso di parlarne) che viene celebrata qui non so quale sia, ma l’ho voluta interpretare come una mezza festa di Capodanno (si, è ancora periodo natalizio il Capodanno): ci sono i fuochi d’artificio, le lanterne, la compagnia, la musica e quindi è l’atmosfera giusta. Tutti i quadri di Gaston sono incentrati molto sul gioco delle luci, in quasi tutte ci sono delle lanterne, dei fuochi d’artificio o candele, l’opera di cui volevo parlare era “Grazia in Bretagna” perché mi avevano colpito proprio le luci (magari ne parlo un’altra volta). Le luci infatti in questo dipinto rendono tutto molto più gioioso, danno a tutta la scena un’atmosfera proprio festiva ed è incredibile vedere come questa atmosfera si possa creare semplicemente con il contrasto fra toni scuri e toni caldi. Io lo trovo molto affascinante come dipinto no?!


 

“Mattino di Natale” di Carl Larsson



Come ultima opera ho tenuto questa…del nostro amico Carl, te lo ricordi no?! Quello svedese che dipingeva parti della sua casa, arredata da lui e la moglie. E questo acquerello cade proprio a pennello (non ho fatto neanche apposta a fare la rima ;)) perché è la mattina di Natale, ci sono infatti tutti i bambini che giocano con i loro regali, il più grande si sta mettendo i pattini per andare a giocare fuori, un‘altra legge sulla seggiola, dietro c’è quella ritardataria che si sta svegliando, al centro c’è “il pirata” e nell’angolino la più piccola che sinceramente non so cosa stia facendo, non capisco se mangia delle mandorle o se le stia contando o boh. Come le altre opere di Carl che ti avevo fatto conoscere, è un capolavoro, tutti i dettagli sono resi magistralmente. Ci fa entrare proprio nel vivo della scena, sembra anche a noi di esserci appena svegliati la mattina di Natale a casa Larsson e siamo pronti a ricevere i nostri regali.


Ho cercato di non dilungarmi troppo sulle varie opere perché poi diventa un po’ noioso, ma volevo anche farti gli auguri in modo personale scegliendo delle opere che ricordano le tradizioni natalizie, giusto per non dimenticarci che è comunque Natale, anche se quest’anno non sembra. Detto questo spero che tu passi una buona giornata o che tu abbia passato una buona giornata (non so quando leggerai questo articolo) e spero di averti sollevato un po’ di morale e ci sentiamo nel 2021.

Buon Natale,

Mati :)



 

Nota di Chiara: Essenziale era andato in vacanza per la pausa natalizia, quindi vi godrete questo rimasuglio delle feste mooooooooooolto in ritardo, in attesa del blue monday :)

Mi dispiace aver rimandato il postaggio ma serviva una pausa per ripartire più carichi e organizzati!!

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