perdonarsi-essere me
- chiaramusci
- 12 nov 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Essenziale ha compiuto un anno da pochi giorni e i pezzi che campeggiano sul sito sono decisamente meno di quelli che avevo immaginato nei miei sogni 365 giorni fa, quando nutrivo grandi aspettative per quello che poi si è rivelato essere una serie di friendly reminder per la sottoscritta e altri amici incuriositi.
Facendo un bilancio, rispetto all'anno scorso ho sicuramente fatto numerosissimi passi in avanti, sotto mille aspetti e, inoltre, la mia vita è cambiata in ogni senso: vivo in un posto diverso, ho impegni diversi, amici diversi... insomma, una svolta radicale.
Mi ha stupito molto la supponenza, condita di finta tenerezza, con cui guardavo alla Chiara del passato, pensandomi più consapevole e credendo di aver fatto grandi progressi; arroganza crollata quando mi sono accorta che ogni volta che avverto l'esigenza di scrivere per me, per mettere giù un disagio interiore, gli argomenti sono sempre gli stessi. Le difficoltà che un anno fa mi attanagliavano, oggi sono esattamente le stesse e da queste non riesco a svincolarmi.
La cosa mi ha quasi spaventato quando, qualche settimana fa, scorrevo tra le bozze mai pubblicate, che ho accumulato nei mesi, quando, avendo un malessere particolarmente assordante, gettavo tutto sulla tastiera, senza trovarci una conclusione. Tutti questi abbozzi, che stupidamente mi ostino a non cancellare, mi hanno ricordato che, nonostante il lungo percorso, che credevo di aver intrapreso e concluso, io sono sempre la stessa con le mie fragilità e il mio culo per terra e, soprattutto, è stata la cruciale dimostrazione che le mie paure non si levano con una presa di consapevolezza da un giorno all'altro.
Il tema che più risuonava tra le bozze era proprio lo stesso che, quando ho riaperto il sito, mi aveva portato a scrivere l'ennesimo pezzo: il mio senso di inadeguatezza. Pensavo davvero che imparare ad accettarmi sarebbe bastato, alla fine - mi ripetevo mentalmente - si riduceva solo ad una questione meramente estetica. Ora che sono in pace per come appaio agli altri all'esterno, è però emerso un disagio ancora più grande e spaventoso, la paura di essere io.
La mia personalità, tutti i miei difetti con cui mi devo scontrare giorno dopo giorno, si presentano ossessivamente di fronte a me e mi soffocano.
Finisco per misurarmi senza tregua, vergognangomi di me stessa e desiderando di sparire dietro l'ombra di qualcun altro.
Ho costantemente l'impressione che essere nel mio corpo comporti una serie di sfighe, che essere come sono fatta mi riduca ad un'incompatibilità strutturale con il resto del mondo, con le altre persone, vuoi per il mio carattere, per i miei desideri, per le mie necessità...
Sono spesso tentata di desiderare di essere qualcun altro, o, comunque, di cercare di cambiare, ma mi accorgo subito dopo che il mio desiderio di cambiamento non è un sano tentativo di appianare i difetti, ma, piuttosto, di svoltare e diventare qualcun altro, negare il mio io.
Il punto è che, mentre pensavo a cosa desideravo veramente, ho realizzato di avere un disperato bisogno di volermi bene, di perdonarmi per essere me stessa. Non ho ancora fatto i conti con questo. La mia personalità è la cosa con cui più mi trovo a lottare durante le giornate perché desidererei essere l'opposto di quello che sono.
Inaspettatamente mi sono accorta che l'ostacolo più grande che incontro è perdonare me stessa, più che accettarmi, questo diventa solo uno step successivo.
I miei limiti alla fine sono una parte di me, esattamente come lo sono i miei punti forza, le mie domande e tutto quello di cui sono formata, lati belli e brutti sono compresi nel pacchetto "Chiara Musci", altrimenti sarebbe impossibile per me andare avanti e cercare altro fuori di me.
In qualche modo i miei limiti e tutte le mie fatiche mi stanno portando a elemosinare uno sguardo diverso sulla mia persona, qualcuno che mi insegni a guardarmi con stima, perché più che l'approvazione degli altri, la desidero da me stessa.
Finché non riuscirò a superare questo scoglio non riuscirò mai ad essere liberamente me stessa e non mi reputerò mai degna di stima.
Quello che ho imparato di più rispetto all'anno scorso è sicuramente che perdonarmi non dipenderà da me e basta, che domani non mi alzerò dal letto accettando tutto ciò che mi definisce e di cui io mi vergogno, ma che forse - perché non ne sono certa - una via per salvarmi da questa nube potrebbe essere seguire qualcuno che sa guardarsi in modo diverso da come faccio io.
As usual, se qualcuno avesse idee migliori, saranno bene accette.
Comments