Vivi ogni istante come se fosse l'ultimo
- cosessenziale
- 1 dic 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 9 dic 2020
di Alice Brusati

Recentemente ho terminato la lettura di un libro, probabilmente ben noto a tutti: “l’Idiota” di Fëdor Dostoevskij.
Chiunque conosca almeno un po’ l’autore o abbia già letto questo testo sa che ogni capitolo è ricco di spunti di riflessione e di pensieri pessimistici sulla vita e sulla società. Di questo lunghissimo – sono quasi mille pagine – sproloquio di “lieti” pensieri, volevo raccontarvi di un dilemma che ci viene proposto all’inizio del racconto.
Riassumerò l’episodio brevemente per tutti coloro che non hanno voglia di leggersi i monologhi del principe Myskin. Il nostro protagonista, giunto in Russia nella casa del generale Epancin, incontra le donne della famiglia, la signora Elizavèta Prokòf’evna e le tre figlie, Aleksàndra, Aglàja e Adelaìda. Egli racconta a queste la storia di un uomo che aveva conosciuto in Svizzera, che venne condannato a morte per reati politici e che doveva essere fucilato. L’uomo però, a pochi secondi dalla morte, già di fronte all’arma che lo avrebbe dovuto uccidere, venne rilasciato. Ma in quegli istanti, i più lunghi della sua vita, ebbe modo di fare delle riflessioni, che riportò al nostro principe e che io scrivo a voi utilizzando le stesse parole dell’autore, perché non saprei utilizzarne di migliori. Disse che non avrebbe mai dimenticato quegli attimi: quei cinque minuti gli erano sembrati un tempo lunghissimo, una ricchezza immensa; gli sembrava che in quei cinque minuti avrebbe vissuto ancora tante vite che non era il caso di pensare all’estremo istante. Perciò, dopo che venne graziato, si promise di calcolare accuratamente ogni minuto di vita e di non sprecarne nemmeno un attimo.
È un modo di dire piuttosto diffuso quello secondo cui, per vivere a pieno la propria esistenza, bisogna riuscire a godere e sfruttare ogni momento allo stesso modo in cui il condannato ha vissuto quei cinque minuti. Non so a voi, ma a me questo pensiero mette solamente molta ansia. È davvero possibile avere la consapevolezza di aver vissuto al meglio ogni istante? A volte ho l’impressione di sprecare tempo della mia vita, semplicemente non facendo nulla, dopo aver passato un intero pomeriggio a guardare le serie televisive, per esempio. Per natura sono anche una procrastinatrice e, come per il nostro condannato, mi
accorgo di tutto ciò che avrei potuto davvero fare in quel tempo solamente quando sta per scadere.
Mi chiedo perciò se, quando mi accorgerò di essere vicina alla morte – fatto che spero sinceramente accada tra molti anni – mi pentirò di questi attimi sprecati.
Le parole che seguono il racconto, sono la sua risposta a questo mio dubbio. Alèksandra, infatti, chiede a Myskin se poi l’uomo abbia veramente agito in tale maniera ed il principe risponde che questo si dimenticò ben presto della promessa che si era fatto. La ragazza conclude allora questo episodio dicendo che non è possibile davvero vivere “calcolando ogni istante”. Se da un lato questa conclusione mi fa sentire giustificata nel mio procrastinare, d’altra parte, e qui vorrei concludere i miei pensieri con una nota pessimistica, come piacerebbe a Dostoevskij, ciò mi lascia dell’amaro in bocca. Abbiamo così poco tempo, ma siamo destinati a non poterlo vivere tutto a pieno e costretti a sprecarne la maggior parte.
Ciao amici!! Abbiamo un nuovo membro dello staff come potete vedere, che ci farà compagnia con la sua rubrica "Una pagina in più".
Penso che questo primo pezzo dia molti spunti di riflessione, è un tema che in questi giorni mi sta molto a cuore. Sarei curiosa di sapere cosa ne pensate e se per voi a questa questione c'è una soluzione.
Fatemi sapere,
- Chiara :)
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