top of page

Il blocco del lettore

di Alice Brusati



Eccomi di nuovo con un altro articolo a tema libri.

Prima di iniziare la lettura, vorrei avvisarti, caro lettore, che stai per leggere un mio pensiero dal tema ben più leggero di quello della scorsa puntata, ma è stato quasi più difficile scrivere questo, perché mentre ti parlo del blocco del lettore, io lotto contro quello dello scrittore. Ciò significa soltanto una cosa: a volte è normale fermarsi e non sapere come andare avanti o semplicemente non averne voglia. Questo articolo, perciò, parla di lettura, ma potrebbe forse valere per qualsiasi altro tema.


È da qualche mese che ho ricominciato a leggere con un ritmo veramente serrato. Parlandone con un’amica, mi ha chiesto come facessi a trovare il tempo per farlo. Ad essere onesta, prima dell’inizio della scorsa estate non aprivo un libro da quasi un anno, se non quelli obbligatori per la scuola. È accaduto quasi per caso che riuscissi a ritrovare il desiderio di farlo e da giugno ho sempre spazio per almeno una pagina al giorno.


Frequentando il liceo classico, tra i miei compagni non è così strano finire a parlare di libri e perciò a volte trovo un’azione normalissima la lettura, eppure altrettanto spesso, confrontandomi con altre persone o diverse compagnie, mi rendo conto che per altri non è così scontato o viene considerata, soprattutto tra i giovanissimi, un'abitudine un po’ da “secchioni”. Eppure, i libri non parlano sempre in modo intelligente, non rispecchiano sempre questi stereotipi! Quindi, se credi davvero che leggere non faccia per te, sappi che esistono così tanti libri diversi, di ogni genere, tema e lunghezza, che di sicuro ne esiste uno che ti rispecchi: libri brevi per chi non ne apre uno da sempre, dalle storie avvincenti per chi ama immergersi nel racconto, saggi per chi preferirebbe soltanto riflettere su un tema… Potrai pensarla diversamente, ma a mio parere non esiste persona per la quale non ci sia il libro perfetto.


Questo articolo, però, non è in realtà rivolto a chi non legge affatto, ma a chi sembra di non avere tempo o voglia di farlo. Inizio col darti un consiglio molto semplice, forse anche banale: se sei nel blocco del lettore, vai alla ricerca del libro giusto. Molti consigliano di ripartire da libri brevi e leggeri, ma nel mio caso è stato “Notte Americana” di Marisha Pessl (leggetelo se siete amanti dei thriller letterari, è fantastico!), grazie al quale ho capito che avevo bisogno di trovare racconti lunghi e immersivi... E da allora ho riempito la mia libreria di “mattoni”, con alcune eccezioni ovviamente. Ultimamente sento anche il bisogno di libri che siano scritti veramente molto bene, ed in questo caso ti vorrei anche consigliare di lanciarvi verso i grandi classici, perché non falliscono mai.


Ma quando davvero non sai cosa fare e non riesci a trovare il libro giusto per partire, forse dovresti semplicemente obbligarti a farlo. Non vale soltanto per il mondo dei libri: quante volte ti è capitato di sentire il bisogno di fare qualcosa, ma di non essere in grado di partire? In questo campo rientrano - tiro fuori un luogo abbastanza comune - tutte quelle persone, me compresa, che si ripetono sempre “questo lo comincio da lunedì”: apri questo libro, smetti di guardare il telefono e leggi! Forse all’inizio farai fatica, ma poi non sarai più in grado di staccartene. Così è valso per il mio blocco dello scrittore: sapevo di voler fare questo articolo, ma non sapevo nemmeno da dove iniziare e allora ho chiuso tutto, persino lo studio, per un’ora e ho deciso che non mi sarei staccata per nessuna ragione al mondo.


Ma mi piacerebbe dirti anche un’altra cosa, tutta l’opposto, cioè che a volte invece fermarsi fa bene. Se non avessi smesso qualche anno fa di leggere, forse ora le cose sarebbero molto meglio, ad esempio nelle mie scarse capacità comunicative, ma forse non sentirei il desiderio che ho invece ora di apprezzare le buone letture. In questo anno difficile le persone si sono divise in due categorie: chi ha sentito la necessità di diventare impegnato e operativo durante i periodi di quarantena e chi invece sentiva solamente il desiderio di non fare nulla.


È così sbagliato stare in una o nell’altra categoria? Forse no, ma sappi che, caro lettore, anche se non te la senti ora, esiste sempre un modo ed è sempre necessario, ad un certo punto, ripartire.

 

Immagine: Matilde Mariani che ritrae Teresa de Vanna, grande consumatrice di libri nonché amica.

Mi ha permesso di mettere questa bellissima foto a patto che sottolineassi che in quel momento stava leggendo l'Ulisse di Joyce, che è fierissima di aver finito.

Commenti


©2020 di essenziale. Creato con Wix.com

bottom of page